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Le mansioni dell’OSS: cosa fa l’Operatore Socio Sanitario?

Le mansioni dell’OSS: cosa fa l’Operatore Socio Sanitario?

L’OSS è una figura che ha un ruolo di alto rilievo in ambito sanitario, sia che si tratti di una struttura ospedaliera, di una RSA o di una Casa di Riposo per anziani. Lo scopo dell’Operatore Socio Sanitario, infatti, è proprio quello di garantire il benessere fisico e psichico dei pazienti ai quali fornisce assistenza.

Visto l’impatto che il lavoro dell’OSS ha sugli assistiti, per poter ricoprire questo ruolo è necessario soddisfare determinati requisiti tra i quali rientrano un corso apposito e l’ottenimento di un attestato che conferma l’acquisizione di specifiche abilità. Queste ultime, sono fondamentali per poter svolgere al meglio le mansioni previste per gli OSS.

Ma qual è, nello specifico, il mansionario OSS? L’articolo in questione nasce proprio per fornire al lettore una visione chiara e completa delle mansioni dell’Operatore Socio Sanitario nei vari luoghi in cui è richiesta la sua presenza, con uno sguardo approfondito sia sulle competenze pratiche che su quelle relazionali.   

Cosa si intende con mansionario dell’OSS

Con mansionario OSS si intende un documento all’interno del quale sono descritte l’insieme delle mansioni svolte dall’Operatore Socio Sanitario. 

Sebbene ci si aspetti di trovare un elenco specifico di compiti dell’OSS, in realtà, all’interno del mansionario possiamo leggere solo delle indicazioni generiche su cosa fa questa figura. Questo perché a stabilire le competenze specifiche dell’OSS è la Regione di riferimento nel quale il lavoratore opera. 

Ad ogni modo, è possibile stilare un elenco generico delle competenze dell’OSS, indipendentemente dalla Regione. Vediamole nel dettaglio. 

Quali sono le principali mansioni dell’OSS?

Le mansioni dell’OSS sono state definite nel febbraio 2001 nell’accordo Stato-Regione e hanno subito un aggiornamento ad aprile del 2006. In generale, il compito dell’OSS è quello di fornire alla persona assistita un supporto professionale di tipo fisico e morale, sia in caso di ospedalizzazione, sia nel caso in cui l’assistenza avvenga a domicilio.

In quest’ultimo caso, tra le competenze dell’OSS rientra anche il sostegno del paziente nelle attività quotidiane di tipo sociale e relazionale e nelle pratiche di cura e igiene personale

Per entrare più nel dettaglio e capire, dal punto di vista normativo, il ruolo dell’Operatore Socio Sanitario, bisogna esaminare le informazioni contenute all’interno dell’accordo Stato-Regione

Leggendo il documento, quel che è possibile notare è che le competenze dell’OSS vengono suddivise in 3 categorie:

  1. competenze tecniche: capacità di soddisfare i bisogni di primo livello.
  2. competenze relazionali: capacità di lavorare in gruppo.
  3. competenze specifiche: capacità di riconoscere e prevenire eventuali complicazioni in pazienti che godono di uno stato di salute precario.

Logicamente, le abilità richieste al professionista varieranno notevolmente in base al contesto in cui la figura professionale si troverà a operare. Difatti, le strutture in cui l’OSS può prestare servizio sono davvero numerose. Vediamole una ad una.

Compiti dell’OSS nelle RSA e Case di Riposo

RSA e Case di Riposo sono ambienti nei quali vengono ospitati disabili o anziani non autosufficienti. In questi luoghi, l’OSS è una figura essenziale perché è colui che:

  • fornisce supporto diretto agli assistiti
  • provvede alla loro igiene personale
  • gestisce la vestizione del paziente
  • aiuta il paziente nella deambulazione
  • si occupa della somministrazione dei pasti
  • assiste il paziente nell’assunzione dei farmaci (sotto sorveglianza dell’infermiere)

Oltre a questo, la professione dell’OSS prevede anche che questa figura sia in grado di approcciarsi correttamente con il paziente dal punto di vista relazionale. Tra i requisiti richiesti in fase di concorso, infatti, vi è anche la capacità di saper entrare in empatia con la persona che si ha a carico.

Cosa fa l’OSS in ospedale

Le mansioni di un OSS che lavora in un reparto ospedaliero sono differenti rispetto a quelle di chi presta servizio a domicilio, in una RSA o in una Casa di Riposo. Il ruolo primario di chi opera come OSS all’interno di un policlinico, IRCCS o ARNAS, infatti, è quello di accogliere il paziente e fare in modo che la sua postazione sia in ordine e completa di tutto.

Nel caso il paziente venga ricoverato o debba eseguire degli esami specifici, egli riceverà istruzioni su come comportarsi proprio dall’OSS. Quest’ultimo, infatti, dovrà indicargli chiaramente come utilizzare il campanello d’allarme in caso di emergenza e quali saranno gli orari previsti per le visite e i pasti giornalieri.

Oltre a questo, tra i compiti dell’OSS che lavora in ospedale rientrano anche i controlli quotidiani del paziente (come la misura della temperatura e il calcolo del peso e della pressione) le medicazioni, i  bendaggi semplici, il controllo della corretta assunzione della terapia e il riordino e la pulizia della stanza del paziente con rinnovo quotidiano della biancheria personale.

Il ruolo dell’OSS in sala operatoria

Quando si tratta di affrontare interventi in sala operatoria, il ruolo dell’OSS varia notevolmente rispetto a quanto abbiamo riportato sopra. 

In questo caso, infatti, oltre ad accogliere il paziente, l’OSS aiuta i medici e i paramedici nella vestizione del soggetto che deve essere operato, controllando attentamente che il materiale (camici, mascherine, cuffie e guanti) sia completamente sterile.

Altro compito importante che spetta all’Operatore Socio Sanitario è la pulizia e la disinfezione dei carrelli, dei monitor e della strumentazione chirurgica dopo ogni operazione. 

Le mansioni dell’OSS nel reparto di chirurgia

I pazienti che hanno subito un intervento chirurgico devono essere tenuti sotto osservazione dopo l’operazione. L’OSS che opera nel reparto di chirurgia ha il dovere di osservare il paziente e valutare tutti i segnali che possono essere allarmanti.

Oltre a questo, il professionista sanitario deve monitorare con attenzione la diuresi, la temperatura e la canalizzazione del paziente che ha appena subito un’operazione, informando medici e infermieri su ogni possibile intervento da fare.

Infine, all’OSS spetta anche la preparazione del carrello per la medicazione e la sua successiva disinfezione (compresa quella degli strumenti utilizzati)

Cosa fa l’OSS al Pronto Soccorso

I compiti che l’OSS svolge al Pronto Soccorso variano in base alle regole e ai protocolli adottati dalla struttura. In generale, però, in questo ambiente il ruolo dell’Operatore Socio Sanitario è quello di accogliere il paziente e trasportarlo (in carrozzina o in barella) in un ambulatorio per eseguire gli esami opportuni.

Oltre a questo, nel pronto soccorso l’OSS monitora i parametri vitali del paziente e può eseguire su quest’ultimo delle piccole medicazioni o degli interventi di primo soccorso. 

Attività dell’OSS a domicilio

Infine, è bene non dimenticare che, oltre ai luoghi sopra elencati, l’Operatore Socio Sanitario può prestare anche assistenza domiciliare. In tale caso, le prestazioni offerte sono del tutto uguali a quelle che abbiamo elencato per RSA e Case di Riposo.

Cosa NON può fare l’Operatore Socio Sanitario

Se fino ad ora abbiamo incentrato il discorso su tutto ciò che la qualifica da OSS consente di fare, prima di chiudere questo articolo vogliamo darvi alcune direttive riguardo a tutto quello che non fa parte delle mansioni dell’OSS.

In generale, l’Operatore Socio Sanitario non può somministrare alcun tipo di farmaco per via endovenosa o muscolare. Nel caso delle terapie orali, invece, l’OSS può affiancare il paziente nell’assunzione dei medicinali, ma sempre sotto la sorveglianza di un infermiere.

Oltre a questo, tra le competenze dell’OSS non rientrano nemmeno le medicazioni di lesioni di secondo grado ma, come abbiamo accennato poco fa, può occuparsi solo di bendaggi e medicazioni di primo soccorso.

Riassumendo, la funzione dell’OSS è quella di occuparsi di tutto ciò che concerne l’osservazione e l’assistenza del paziente in cura, ma senza avere la possibilità di intervenire con azioni invasive dal punto di vista medico o infermieristico.