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Licenziamento badante: la procedura corretta

Licenziamento badante: la procedura corretta

Licenziamento badante. Come faccio a mandar via una badante in regola?

E’ la domanda che moltissime persone si pongono.

Soprattutto è fondamentale aver ben chiaro l’iter corretto da seguire, per non incorrere in errori.

Errori che potrebbero rivelarsi cari.

Ma andiamo con ordine.

Sicuramente, abbiamo assunto la badante con un regolare contratto di lavoro.

Conseguentemente, si verificano effetti tra le parti che vengono a meno nel momento della risoluzione del contratto.

Per approfondire leggi Badante in regola: ti conviene 10 volte

Risoluzione del rapporto di lavoro

Ma quali sono i motivi che possono causare la risoluzione del contratto di lavoro?

Scopriamoli insieme:

  • se abbiamo stipulato un contratto a termine, il contratto si risolve alla scadenza dello stesso
  • durante il periodo di prova, entrambe le parti possono recedere dal contratto anche senza motivazione
  • datore di lavoro e badante decidono insieme di sciogliere il rapporto lavorativo
  • licenziamento ad opera del datore di lavoro
  • la badante decide di dimettersi
  • morte dell’assistito o della lavoratrice

Nei casi di licenziamento, dimissioni, morte occorre sempre il preavviso.

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Licenziamento badante per giustificato motivo. Preavviso il primo passo

Anche nel settore del lavoro domestico, il contratto collettivo prevede la necessitĂ  del preavviso per la cessazione del rapporto lavorativo.

La cessazione del rapporto lavorativo deve avvenire per giustificato motivo:

  • soggettivo (i familiari scelgono di occuparsi dell’assistenza)
  • oggettivo (per esempio la lavoratrice è sempre in ritardo nonostante i ripetuti richiami o è sempre distratta nel lavoro)

Il preavviso è l’adempimento che va espletato sia nel caso di licenziamento badante e sia nell’ipotesi di dimissioni volontarie della lavoratrice.

Come licenziare una badante che presta la sua attivitĂ  per piĂą di 24 ore nella settimana?

Senza dubbio, dipende dagli anni che ha lavorato come assistente familiare:

  • meno di cinque anni di lavoro, allora il preavviso deve essere di almeno 15 giorni
  • piĂą di cinque anni di anzianitĂ  di servizio presso lo stesso anziano , il preavviso dovrĂ  essere almeno 30 di giorni

E se la badante lavora meno di 24 ore settimanali?

Sicuramente, anche in questo caso sono rilevanti gli anni di anzianitĂ  di servizio:

  • Meno di due anni, occorre un preavviso di otto giorni
  • oltre i due anni di servizio, sono necessari almeno quindici giorni

Certamente, i giorni di preavviso si riducono nel caso in cui la badante decide di dimettersi volontariamente.

Ma se il datore di lavoro non rispetta i termini, previsti per il preavviso, cosa succede?

Alla badante dovrà essere pagata un’indennità che sostituisce il non preavviso goduto.

Altresì, nel caso di mancato preavviso nelle dimissioni, alla lavoratrice verrà detratta dal Tfr la somma relativa al preavviso non comunicato, presente nella busta paga del badante.

La procedura per il licenziamento badante è la stessa nel caso abbiamo assunto una lavoratrice convivente?

La risposta è si.

Leggi anche La Guida ai Diritti e Doveri delle badanti

Come comunicare la cessazione del rapporto alla badante

Per evitare problematiche, è consigliabile redarre una comunicazione scritta e avere in mano la certezza di avvenuta consegna alla lavoratrice.

Ci sono due modalitĂ  che possiamo utilizzare.

1. Invio alla badante di una raccomandata con avviso di ricevimento.

Una volta portata allo sportello postale la lettera , dovremo aspettare qualche giorno per avere la prova concreta della ricezione.

La badante, previo inserimento della data del giorno della consegna dovrà firmare l’avviso di ricevimento, che ci verrà recapitato nella buca delle lettere.

Certamente, dobbiamo ricordarci di inserire nella missiva, l’inciso che la data del preavviso decorre dal giorno della consegna della raccomandata.

2. Consegnare a mano la lettera del licenziamento e farla firmare alla lavoratrice e tenere per sé la copia firmata.

Ma se la badante non vuole firmare?

Per non avere problemi è meglio che la consegna sia fatta in presenza di un testimone esterno, che non sia un nostro familiare.

Dal nostro punto di vista ci sentiamo di consigliarvi di inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno.

Licenziamento badante in tronco per giusta causa.

Devo pagare l’indennità anche nel caso in cui la badante picchia l’assistito oppure ha rubato dei soldi?

Indubbiamente no, in questo caso ci troviamo di fronte ad un licenziamento badante per giusta causa ex art. 2119 del codice civile.

La lavoratrice ha, con i suoi atti gravi, spezzato quel rapporto di fiducia ed empatia su cui si basa il contratto.

Inevitabilmente, si verifica l’impossibilità di sistemare la frattura.

Indubbiamente, siamo tenuti a denunciare alle forze dell’ordine i comportamenti illeciti messi in atto dalla badante.

Successivamente, possiamo comunicare il licenziamento alla lavoratrice.

Per approfondire, leggi anche: Assunzione badante, come funziona il periodi di prova

Come licenziare una badante. La liquidazione

Ci troviamo nella situazione di aver comunicato e dato il giusto preavviso alla lavoratrice da licenziare.

Adesso a quale adempimento siamo ancora soggetti?

Naturalmente, dobbiamo pagare la retribuzione dell’ultimo mese di lavoro della badante.

Ma non abbiamo ancora finito.

Ovviamente, siamo tenuti a versare nelle tasche della badante il trattamento di fine rapporto.

Insieme alla liquidazione dovremo anche pagarle la tredicesima (relativamente all’importo maturato) e eventuali ferie non godute.

In conclusione, non dobbiamo dimenticarci di fare la comunicazione all’INPS relativa alla cessazione del rapporto di lavoro.

Tale adempimento va fatto entro cinque giorni dalla cessazione del contratto lavorativo.

 

Lo staff di badacare.com

1 Comment

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