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Assistenza anziani

Indennità di accompagnamento e altri sostegni alla domiciliarità

Indennità di accompagnamento e altri sostegni alla domiciliarità

Trovarsi in una condizione di non autosufficienza e completa dipendenza da un’altra persona, perché invalido, comporta per se stessi e per il familiare che ci accudisce, un grande impiego di risorse economiche ecco l’importanza di conoscere le indennità di accompagnamento disponibili.

Un’esempio di alcune delle tante voci di spesa in cui si incorre:

  • ausili sanitari
  • visite mediche
  • compensi per assistenti familiari e badanti
  • medicine

Lo Stato italiano riconosce alle persone con almeno 65 anni, quindi non più in età da lavoro, un assegno mensile per indennità di accompagnamento, purchè con difficoltà di deambulazione e di svolgimento delle attività di vita quotidiana.

Cos’è l’indennità di accompagnamento e a chi spetta

L’indennità di accompagnamento è una prestazione assistenziale riconosciuta agli ultrasessantacinquenni invalidi civili non più in età da lavoro. Dal 2018, però, l’assegno può essere richiesto da chi abbia compiuto 66 anni e 7 mesi, in considerazione dell’allungamento dei corsi di vita.

L’assegno può essere richiesto di chi è completamente inabile, tanto da non riuscire a deambulare e svolgere gli atti di vita quotidiana: quindi quando è necessaria la presenza continua di un familiare o di una badante.

In oltre, altri requisiti necessari per accedere alla prestazione sono:

  • la cittadinanza o quanto meno la residenza lungo termine italiana
  • la certificazione di invalidità civile totale e permanente al 100%

Altre agevolazioni

Chi non raggiunge il 100% di invalidità civile non è del tutto escluso da agevolazioni economiche. Tuttavia, per ottenere delle prestazioni bisogna comunque aver un riconoscimento minimo di invalidità del 74%.

I trattamenti che spettano a chi non ha diritto all’accompagnamento sono:

  • assegno mensile per invalidità parziale, rivolto alle persone in età lavorativa con percentuale di invalidità tra il 74 e il 99%, per un importo mensile di 285,66€ (previ limiti reddituali);
  • pensione di inabilità, per i soggetti in età lavorativa che abbiano riconosciuta un’invalidità al 100%. L’importo è di 285,66€ al di sotto di un reddito di 16.000€;
  • indennità di frequenza, rivolta ai minorenni che hanno difficoltà nello svolgere i compiti tipici della loro età. L’importo mensile è di 285,66€.

Entità della prestazione 2019

L’indennità di accompagnamento ha un importo di 516,35€ per 12 mensilità e non è subordinata a limiti di reddito.

In quanto prestazione assistenziale, l’assegno non è soggetto a tassazione e quindi non va dichiarato nel 730; inoltre, non vincola il godimento di altre prestazioni erogate dallo Stato.

Novità

Dal 1° gennaio 2019 è possibile velocizzare le procedure per accedere alla prestazione consegnando già in fase di richiesta di accertamento dell’invalidità civile (che deve avvenire prima della richiesta dell’indennità) il modulo INPS di autocertificazione, mentre prima veniva consegnato solo dopo l’esito positivo della visita.

Come richiedere l’assegno

Il primo step per ottenere l’indennità di accompagnamento è chiedere al proprio medico di famiglia il certificato con codice da allegare alla domanda INPS per l’accertamento medico legale. La domanda deve essere fatta alla pagina corrente al seguente link.

L’INPS, riscontrato il riconoscimento dell’invalidità 100%, provvederà a inviarvi il verbale di apertura della pratica a vostro favore.

Grazie a questo contributo, sostenere le spese per l’assunzione di una badante che possa aiutarvi nel quotidiano sarà meno faticoso.

Elisabetta Surace, care manager di Badacare

 

1 Comment

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