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Assistenza a domicilio: cosa ci riserva il futuro?

Assistenza a domicilio: cosa ci riserva il futuro?

L’assistenza a domicilio per anziani e disabili non viene spesso associata alla parola tecnologia.

Ma, presto, dinamiche sociali e demografiche ci porteranno in un futuro pieno di novità interessanti.

Infatti, nei prossimi anni, anche spinti dalla terribile pandemia in corso di Coronavirus (Covid-19), gli anziani e la tecnologia rappresenteranno un binomio in espansione.

A patto che a prevalere sia la facilità di utilizzo della tecnologia per anziani.

Questo binomio appena descritto non rappresenta l’ultima moda del momento, ma una necessità spinta dal rapido cambiamento demografico delle famiglie.

Ad oggi, non ci sono abbastanza figli per genitore e in futuro il numero diminuirà ulteriormente, pregiudicando le capacità di assistenza delle famiglie.

Inoltre, le donne aumenteranno sempre di più il loro livello occupazionale e, in molte, non potranno permettersi di svolgere il ruolo di caregiver familiare.

L’accesso tecnologico all’assistenza a domicilio

Il primo passaggio tecnologico per le famiglie è l’accesso all’assistenza.

Questa, a causa della pandemia di Coronavirus in corso, vedrà sempre di meno i modelli delle case di riposo e delle agenzie tradizionali come quelli prevalenti.

Non perchè tali modelli non siano qualitativi, ma perchè, spesso, non garantiscono un controllo completo sulla salute di ciascun ospite anziano.

Per le case di riposo, il rapporto tra OSS e ospite non sarà mai di 1 a 1 e questo aspetto non garantisce in alcun modo la sicurezza e la prevenzione sulla diffusione dell’attuale contagio.

Mentre, per le agenzie tradizionali, il modello del classico negozio in cui le famiglie si recano per trovare assistenza, costituisce ancora troppi passaggi intermedi che non tutelano la salute delle persone.

Quindi, una volta esclusi i modelli tradizionali, occorre concentrare l’attenzione sul futuro che è diventato presente in questi giorni:

Ovvero, il futuro per accedere all’assistenza è il modello online.

Oggi, esistono piattaforme online che consentono alle famiglie di incontrare, virtualmente prima e di persona successivamente, l’assistente domiciliare adatto alla proprie situazioni di assistenza.

Tale modello garantisce tre vantaggi sostanziali:

Sicurezza, empatia e risparmio

Il modello online garantisce la sicurezza dell’assistito perchè si riducono drasticamente i passaggi intermedi che consentono di accedere ad un’assistenza a domicilio di qualità.

La famiglia interessata a identificare l’assistente migliore nella propria zona, inserirà i propri criteri di ricerca, e avrà a disposizione numerosi profili da contattare in linea con le proprie esigenze.

Inoltre, l’assistenza a domicilio garantisce un rapporto con l’assistito di 1 a 1 e, specie se in convivenza, i rischi di contagio diminuiscono.

L’empatia è garantita se le piattaforme online inseriscono al suo interno unicamente i profili di assistenti domiciliari in possesso di referenze e di esperienze lavorative.

Referenze e esperienze sono essenziali per sapersi muovere con efficacia nelle varie situazioni che si presentano, senza rimanere spiazzati o impreparati.

Il risparmio si ottiene perchè le piattaforme digitali riescono a disintermediare l’offerta di lavoro e danno il potere di scelta alle famiglie stesse, che usufruiscono del servizio.

Infatti, le piattaforme online, non avendo i costi fissi (affitto, luce, gas, etc…) di una struttura tradizionale, applicherà delle tariffe nettamente inferiori rispetto rispetto alla concorrenza.

Una volta descritto il modello adeguato alla situazione attuale e a quella del futuro, la domanda è d’obbligo:

Chi è in grado di garantire questo servizio?

I servizi di badacare.com

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Oggi, l’unica organizzazione e piattaforma digitale presente sul mercato in grado di offrire un alto livello qualitativo dell’assistenza a domicilio è badacare.com.

La piattaforma online di badacare.com garantisce con pochi e semplici click di entrare in contatto con assistenti familiari con referenze e esperienza lavorativa di almeno 1 anno.

Inoltre, tutti gli scambi di informazioni tra la famiglia e i care manager di badacare.com avvengono a distanza, quindi in piena sicurezza.

Navigando all’interno della piattaforma è possibile, in piena autonomia:

  • Selezionare il luogo dove è richiesta l’assistenza
  • Inserire le proprie preferenze (attività da svolgere, disponibilità oraria, etc…)
  • Visionare i curriculum vitae degli assistenti domiciliari
  • Prendere appuntamento con l’assistente domiciliare in linea con le proprie aspettative.

Sei interessato a ricevere maggiori informazioni sui nostri servizi?

Vivere l’assistenza a domicilio con la tecnologia.

Oltre ad accedere in modo digitale all’assistenza a domicilio, anche l’aspetto giornaliero dell’assistenza sarà influenzato dalla tecnologia.

Infatti, alla presenza fisica di molti figli presso il domicilio, subentrano sensori, app digitali e robot che metteranno in contatto genitore-figlo, garantendo un controllo sulla salute e favorendo l’attività psico-fisica del soggetto assistito.

Inoltre, a ricevere un controllo diretto sarà anche l’assistente domiciliare che, ad esempio, dovrà stilare l’elenco delle attività lavorative nella giornata e spuntarle una volta eseguite.

Il tutto sotto lo stretto controllo del familiare dell’assistito.

Oggi, esistono già realtà che garantiscono questi servizi, sfruttando l’intelligenza della domotica e della trasformazione digitale.

A Milano la sperimentazione universitaria

Attraverso il Progetto Europeo MoveCare, inerente il Programma Horizon 2020, l’Università degli Studi di Milano in sinergia con il Politecnico di Milano hanno iniziato un progetto che prevede l’utilizzo di tecnologie come l’Internet degli Oggetti (IoT), l’intelligenza artificiale e la robotica per supportare e aiutare gli anziani a vivere meglio.

Tramite l’Internet degli Oggetti è possibile raccogliere i dati sulla persona rispetto alle sue abitudini, le abilità cognitive e la funzionalità motoria.

In tempo reale, le informazioni  saranno raccolte e analizzate grazie all’intelligenza artificiale che riesce ad inquadrare la sfera psico-fisica del soggetto monitorato e a fare delle proposte per migliorare e correggere lo stile di vita.

Suggerendo attività sociali o esercizi fisici.

Inoltre, il robot aiuta l’anziano a connettersi con i familiari in caso di emergenza, attraverso telecamere e numeri di telefono.

Il progetto partirà, in via di sperimentazione, su 30 soggetti anziani.

Il seguente progetto è a testimonianza del fatto che gli sforzi e l’impegno stanno andando nella direzione dell’intelligenza per gestire la fragilità che subentra con l’avanzare dell’età.

L’impatto della tecnologia sulla solitudine

Assistenza anziani con badanti referenziate

Uno dei pericoli maggiori per il presente e il futuro è costituito dalla solitudine degli anziani.

Infatti, secondo l’Istat del 2018, circa il 16% della popolazione tra i 55 e i 74 anni vive da solo.

Percentuale che raddoppia, il 38%, nelle età successive.

Inoltre, esiste un’alta percentuale, il 40%, di individui che non hanno nè parenti nè amici in caso di bisogno.

In termini pratici:

si definisce chi è solo chi non ha possibilità che qualcuno di sua conoscenza possa aiutarlo nelle cose concrete della vita o consolarlo nel momento di angoscia.

I Ministeri della solitudine e le attuali limitazioni

In risposta a questi problemi, alcuni Stati hanno adottato misure strutturate per affrontare il problema della solitudine, istituendo dei veri e propri ministeri della solitudine.

La prima nazione ad inventare il ministero della solitudine è stata l’Inghilterra.

Destinando azioni concrete alla popolazione come centri di aggregazione, strade sociali, punti di interesse condivisi, accessi telefonici, etc…

L’iniziativa è nata sotto il Governo di Theresa May perchè è stato riscontrato che più di un 75enne su tre si dichiarava fuori controllo nello stare in solitudine.

Ovviamente, la pandemia attuale sta venificando molti sforzi positivi fatti su questo versante.

Ad esempio, costringendo molti anziani a lottare tra la vita e la morte e a rimanere isolati in casa propria.

In questi casi, per sopperire ad una solitudine forzata, in molti, hanno iniziato ad integrare alle telefonate tradizionali una comunicazione tramite video.

Effettuando delle video-chiamate.

Infatti, oggi, ci stiamo abituando ad utilizzare un mezzo che prima, sebbene presente, non veniva più di tanto utilizzato.

E si stanno abituando anche le persone anziane, che con qualche difficoltà in più, o, con il supporto di un assistente domiciliare, riescono ad entrare in contatto con i propri familiari grazie ad app di video-conferenza installate su smartphone e tablet.

Insomma, le video-chiamate, soprattutto di questi tempi, rappresentano un’ancora di salvezza contro la solitudine.

Una volta finita la pandemia, non si sa ancora se le video-chiamate rimarranno tra le nostre abitudini.

Ma, noi di badacare.com pensiamo che una volta sviluppata l’abitudine, ogni volta che si presenterà l’occasione, l’utilizzo dello strumento della video-chiamata verrà preso in considerazione.

Leggi anche: assistenza domiciliare, definizione e come sceglierla

Conclusioni per il futuro

Noi di badacare.com siamo consapevoli che il presente è ricco di incertezze di difficile lettura.

Comunque, soprattutto in questo periodo, la popolazione ha sviluppato nuovi modi di interagire, comunicare e vivere all’interno del proprio domicilio.

Favorendo una rapida transizione verso la tecnologia.

Ovviamente, speriamo che le nostre vite possano quanto prima essere piene di relazioni sociali e di empatia.

Caratteristiche che non potranno mai essere sostituite dalle tecnologie per quanto sofisticate queste possano essere.

Ci auspichiamo, però, che rapporti umani e tecnologie possano essere sinergiche tra di loro in futuro è favorire il progresso umano.

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Stefano Pepe, fondatore di badacare.com

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