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Voucher per lavoro domestico

Voucher per lavoro domestico

Nel 2017 è stata introdotta un’interessante novità nell’ambito del lavoro domestico: il libretto di famiglia. Questo elemento ha sostituito i classici voucher INPS per lavoro domestico ed è stato studiato appositamente per regolarizzare il pagamento di colf e badanti che prestano servizio in maniera saltuaria.

La normativa che imponeva il pagamento con voucher a colf e badanti in servizio occasionale era già in vigore anche prima del 2017. Tuttavia, in quell’anno la legge è stata ampiamente riformulata e sostituita da un nuovo decreto legge, il 50/2017.

Esaminiamo, dunque, come funzionano oggi i voucher per lavoro domestico e vediamo in che modo questo strumento può tornare utile alle famiglie che hanno bisogno di una badante che presti servizio in modo occasionale.

Cos’è il voucher per il lavoro domestico?

Come anticipavamo sopra, il libretto famiglia equivale ai vecchi voucher per badanti ed è uno strumento che serve ai datori di lavoro per retribuire in modo regolare lavoratori domestici che prestano servizio in modo occasionale

Esso può essere utilizzato solo da datori privati perché per le imprese, invece, esiste il contratto di prestazione occasionale. Per ottenere il libretto è necessario che entrambe le parti (datore e lavoratore) siano iscritti al portale INPS.

Come funziona il voucher per le colf?

Il libretto è composto da titoli di pagamento, ovvero dei voucher INPS, ognuno dei quali ha un valore di 10€ ed equivale al compenso di un ora. Di questi 10€:

  • 1,65 euro sono contributi a favore dell’INPS;
  • 0,25 euro sono per l’INAIL
  • 0,10 euro sono per il finanziamento degli oneri di gestione della prestazione di lavoro occasionale e dell’erogazione del compenso al prestatore.
  • 8 euro corrispondono alla paga netta del collaboratore domestico. 

NOTA: la cifra erogata aumenta se a prestare il servizio è una persona con meno di 25 anni, disoccupata o percettore di sussidi di reddito.

I soldi vengono erogati al lavoratore direttamente dall’INPS. Per pagare la badante con voucher, quindi, il datore di lavoro deve comunicare all’istituto tutte le informazioni necessarie per avviare la procedura. Tra queste rientrano:

  • i dati anagrafici del collaboratore (nome, cognome, codice fiscale)
  • il luogo di lavoro
  • la tipologia di lavoro
  • le ore di servizio prestate

Queste informazioni vanno comunicate all’INPS non appena la prestazione sarà terminata o al massimo entro il 3° giorno successivo e possono essere fornite sia mediante chiamata, sia accedendo al portale INPS online o recandosi personalmente negli uffici dell’ente statale.

La retribuzione sarà esente da imposizione fiscale ma essa verrà comunque tenuta in considerazione per il calcolo del reddito necessario a rinnovare il permesso di soggiorno (nel caso di colf o badanti straniere). Inoltre, i buoni lavoro per colf non vanno assolutamente a intaccare l’eventuale stato di disoccupazione della lavoratrice.

Per cosa utilizzare i voucher INPS?

I voucher per lavoro domestico del libretto possono essere utilizzati solo per determinate tipologie di prestazione. Nello specifico:

  • piccoli lavori domestici
  • babysitting
  • assistenza ad anziani o persone disabili
  • insegnamento privato supplementare
  • lavori di giardinaggio

Voucher INPS colf e badanti: le limitazioni

I voucher per i lavoratori domestici prevedono una serie di limitazioni. Anzitutto, come abbiamo anticipato all’inizio, essi possono essere utilizzati esclusivamente da privati e famiglie. 

In secondo luogo, il pagamento della colf in voucher non può superare i 5000€ all’anno. Questa cifra può comprendere il pagamento da diversi datori di lavoro. Quel che è importante sottolineare è che essa rappresenta il limite massimo che la badante può percepire in un anno di prestazione occasionale. Oltrepassato questo limite, è necessario stipulare con il collaboratore domestico un vero e proprio contratto.

I limiti, tuttavia, non riguardano unicamente i badanti, ma coinvolgono anche i datori di lavoro. Nel caso in cui questo abbia sotto di sĂ© diversi lavoratori domestici, egli potrĂ  destinare a ciascun collaboratore un massimo di 2500€ all’anno. Nel caso in cui il datore superi tale cifra, la prestazione occasionale si trasforma automaticamente in contratto a tempo indeterminato.  

Anche le ore di lavoro hanno un loro limite massimo. In base a quanto stabilito dall’art. 54 bib comma 20, infatti, i voucher per colf possono coprire un massimo di 280 ore

Quanto conviene usare i voucher per le collaboratrici domestiche?

I voucher per lavoratori domestici sono sicuramente un’ottima soluzione per chi cerca un sostegno occasionale per piccoli lavori domestici. Tuttavia, nel caso di prestazioni di tipo assistenziale, è meglio stipulare con la badante un contratto vero e proprio.

Sia che si tratti di una colf a ore o di una badante convivente, infatti, attraverso il contratto il datore di lavoro ha meno limitazioni e può garantirsi un servizio completo. Nei casi di assistenza a persone fragili o anziane, inoltre, suggeriamo anche di non affidarsi a una persona qualsiasi, ma di cercare un profilo competente e con esperienza. 

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