Sei un badante con esperienza lavorativa e referenze verificabili? Trova lavoro con Badacare.
Assistenza anziani Formazione badante

Scompenso cardiaco negli anziani: come gestirlo

Scompenso cardiaco negli anziani: come gestirlo

Lo scompenso cardiaco è una condizione in cui il cuore non riesce più a pompare il sangue necessario e quindi a garantire le normali attività dell’organismo come digestione, attività motoria e respirazione, con un conseguente accumulo di liquidi nei polmoni, nelle gambe o in altri tessuti. 

Questa patologia cronica del cuore rientra tra le malattie degli anziani più sottovalutate e al tempo stesso diffuse: in Italia parliamo di circa 1 milione di persone che soffrono di scompenso cardiaco e di circa 520 ricoveri al giorno. Inoltre, si stima che una persona su cinque tra i 65 e gli 80 anni sia a rischio.

Conoscere queste informazioni e documentarsi il più possibile è utile per essere consapevoli dei rischi, delle cure esistenti e capire come gestire al meglio lo scompenso cardiaco negli anziani

Sintomi dello scompenso cardiaco nell’anziano

Il primo sintomo che compare è la mancanza di fiato quando si fanno degli sforzi fisici, come salire le scale portando una borsa della spesa, o persino quando si è a riposo nei casi più gravi. La mancanza di fiato può portare anche un altro sintomo correlato: la stanchezza nello svolgere le piccole azioni quotidiane. 

Tra gli altri sintomi dello scompenso cardiaco nell’anziano c’è anche il gonfiore ai piedi e alle gambe o il gonfiore alla pancia, dovuto a un accumulo di liquidi. Non c’è da stupirsi se lo scompenso dell’attività cardiaca coinvolga anche altre parti del corpo diverse dal cuore, perché il sangue, con i suoi nutrienti, non riesce a raggiungere tutte le parti del corpo nelle giuste quantità. 

Quali sono le cause più comuni di scompenso cardiaco nell’anziano?

L’infarto o un’eccessiva sollecitazione cardiaca sono tra le cause più comuni di scompenso cardiaco negli anziani, poiché sono condizioni che generano delle lesioni al cuore e che intaccano le sue normali funzionalità.

Tuttavia, tra le cause ci sono anche malattie non strettamente collegate al cuore come il diabete, che tra le numerose problematiche (come funzionalità alterata dei reni, della vista e del sistema nervoso) può causare infarti e quindi portare a uno scompenso cardiaco.

Quanto può vivere un anziano con lo scompenso cardiaco?

In Italia, lo scompenso cardiaco causa un’elevata mortalità rispetto ad altre malattie cardiache. È infatti la prima causa di morte tra le malattie cardiovascolari: circa il 50% dei pazienti che soffrono di questa patologia muore dopo 4 o 5 anni dalla diagnosi. 

Tuttavia, la probabilità di sopravvivenza negli anziani con scompenso cardiaco può allungarsi grazie a delle azioni mirate – che evitano il peggioramento della malattia e delle cause scatenanti – quali uno stile di vita adeguato, medicinali specifici ed eventuali operazioni chirurgiche. In questo modo, lo scompenso cardiaco può essere efficacemente trattato, migliorando la qualità della vita. 

Terapia per lo scompenso cardiaco nelle persone anziane

Le cure per lo scompenso cardiaco negli anziani passano attraverso adeguati comportamenti come un’alimentazione sana, quindi con pasti poveri di sale e di grassi (soprattutto grassi animali come burro e lardo) e con quantità poco abbondanti. 

Un altro accorgimento è legato agli sforzi fisici improvvisi da evitare, come spostare dei pesi per lungo tempo. Se gli sforzi sono sconsigliati, è importante invece avere una vita attiva affiancando al riposo un’attività fisica a bassa intensità, come può essere una passeggiata di 30 minuti circa ogni giorno. 

Tra i medicinali che si utilizzano per la terapia ci sono i diuretici per aiutare ad eliminare i liquidi in eccesso e i vasodilatatori, che dilatano i vasi sanguigni per supportare la funzione del cuore. Molto spesso, i medicinali e il dosaggio variano in base al periodo dell’anno in cui ci si trova, perché il caldo estivo può causare abbassamenti di pressione, mentre con il freddo invernale, può alzarsi troppo la pressione sanguigna. 

Naturalmente, prima di assumere medicinali e iniziare un’attività fisica, raccomandiamo sempre una visita da un medico specialista che, a seconda delle condizioni di salute, prescrive il dosaggio adeguato oppure, se necessario, può consigliare l’intervento chirurgico.

Come aiutare una persona anziana con scompenso cardiaco?

Uno stile di vita sano che includa un’alimentazione adeguata e la giusta attività fisica, così come il supporto di medicinali e le visite periodiche presso un medico specialista, sono azioni indispensabili per garantire a una persona con scompenso cardiaco una vita più serena possibile.

Spesso però non è facile seguire i comportamenti di una persona cara e supportarla nelle attività di ogni giorno in prima persona. Questo perché spesso ad uno scompenso cardiaco si affiancano difficoltà nel camminare e affaticamento nello svolgere le attività quotidiane.

Per questo l’assistenza domiciliare da parte di una badante può essere di grande aiuto. Un professionista, grazie alle competenze del proprio lavoro e alla giusta attenzione, saprà esattamente come trattare un anziano con scompenso cardiaco, garantendogli così una vita più serena.