Quando si può allora considerare anziana una persona?
Definizione di Anzianità
La necessità di definire l’anzianità nasce dalla convinzione che esiste un limite fisiologico per la vita umana, fino a pochi anni fa, compiuti i 65 anni di età si era considerati anziani.
Con l’allungamento della speranza di vita alla nascita che, in Italia è di 85 anni per le donne e 82 anni per gli uomini, è stata creata una nuova categoria di anzianità.
Le persone con più di 65 anni sono state divise tra: la “terza età” ovvero anziani in buona salute e ben inseriti socialmente e la “quarta età” caratterizzata da persone con decadimento fisico e non più auto sufficienti.
Ma come nasce la scelta dei 65 anni di età come soglia di anzianità? E perché proprio 65 anni?
Le origini della soglia di anzianità
L’impostazione dei 65 anni di età come soglia di anzianità è stata attribuita al politico tedesco “Otto Von Bismarck” verso la fine del 1800.
Le motivazioni di due secoli fa erano prettamente politiche, poiché pochi raggiungevano il traguardo dei 65 e il cancelliere con lungimiranza si preoccupava del problema pensionistico.
La nuova soglia di Anzianità
In occasione del 63° Congresso Nazionale SIGG “Società Italiana di Gerontologia e Geriatria” è stata aggiornata la soglia di Anzianità spostandola dai 65 anni ai 75 anni di età.
Hanno adattato la soglia alle attuali capacità mentali e fisiche dell’uomo e della donna e alla situazione demografica dei paesi economicamente sviluppati.
In Italia poi la popolazione oltre a essere sempre più anziana e anche sempre più longeva, con persone tra i 60 e 75 anni, in ottima forma fisica e priva di malattie.
Bisognerebbe però prestare maggiore attenzione tra la differenza di longevità tra L’uomo e la donna.
La donna ha una speranza di vita più lunga rispetto all’uomo, ma con maggior disabilità.
L’anzianità cambia anche a livello geografico, dove al Nord Italia l’aspettativa di vita è sensibilmente maggiore.
La paura più grande degli Italiani rispetto all’anzianità
Secondo il “Censis” il Timore maggiore della popolazione Italiana non è tanto essere curati male ma diventare non autosufficienti.
Effettivamente la Società non sta prendendo veri provvedimenti verso gli anziani e chi li assiste.
Tra crisi economica e riorganizzazione del servizio sanitario nazionale l’accesso alle cure è diventato arduo,
c’è bisogno di mettere in campo politiche sanitarie e sociali per migliorare le risorse a disposizione e l’assistenza nel suo complesso.
Aiuterebbe sicuramente inserire la Salute come materia scolastica nell’educazione obbligatoria,
con argomenti come la prevenzione o l’assistenza socio assistenziale, che deve iniziare sin dai primi anni di vita per durare poi tutta la vita.
Non sentirsi anziani
Stai cercando un badante per vivere al meglio l’anzianità?
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Secondo un’indagine effettuata dalla London School of Economics, due over 65enni su tre dichiarano di non sentirsi per niente anziani e quattro su dieci pensano che l’anzianità effettiva inizi dopo gli Ottant’anni.
Gli stili di vita sembrano fare una grossa differenza, i 70enni di oggi sono più colti, curati e attivi.
Certo è che per continuare a restare giovani è importante tenersi attivi con esercizio fisico, hobby, interessi.. accettando però i nuovi limiti.
Ma chi sono allora i veri anziani? Gli over 80enni?
Alzare l’asticella oltre gli ottant’anni forse è un po’ troppo ottimistico,
bisognerebbe osservare chi sta vivendo l’anzianità o la sta aspettando e in base alla propria percezione come si comporta.