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Difetti visivi: uno studio sulla cecità corticale dell’Università di Torino

Difetti visivi: uno studio sulla cecità corticale dell’Università di Torino

La vista permette di raccogliere informazioni su ciò che ci circonda, in pochi secondi. Con uno sguardo possiamo capire se un oggetto è pericoloso, caldo, freddo, vicino o distante da noi, grazie al meccanismo continuo e complesso della vista che trasforma gli stimoli luminosi in impulsi nervosi. 

Tuttavia, come per la salute generale, si osserva l’emergere di problemi legati all’elaborazione degli stimoli visivi e quindi delle difficoltà nella visione a causa di svariati fattori come la predisposizione genetica, eventi traumatici o ictus encefalici. Se ad esso si aggiunge anche l’invecchiamento e le alterazioni della struttura oculare, si osserva un significativo cambiamento dello stile di vita, con conseguenze fisiche e psicologiche nella sfera personale e sociale.

Ed è proprio per questo motivo che l’Università di Torino ha voluto accogliere la voce di questi pazienti. Per comprendere meglio tale correlazione, insieme alle relative necessità e difficoltà, le ricercatrici hanno creato un questionario che troverai nel corso di questo articolo. Ma prima, iniziamo con una panoramica dei disturbi della vista.

Disturbi della vista

Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) l’82% dei non vedenti ha 50 anni o più.

Se da una parte la perdita della vista è dovuta all’avanzare dell’età, dall’altra le cause potrebbero essere legate ad alcune malattie, come diabete o ictus. Nel caso del diabete, i capillari della retina potrebbero diventare molto fragili o alterati. Per questo, senza controlli periodici, diagnosi precoci e cure adeguate, il diabete potrebbe portare alla cecità.

Nel caso specifico dell’ictus, il 40-70% dei pazienti presenta dei difetti visivi, che cambiano in modo radicale la vita delle persone con una perdita totale o parziale della propria autonomia e di gesti che in precedenza erano quotidiani. 

A livello nazionale, i sistemi per supportare persone ipovedenti sono quasi inesistenti, così come la ricerca di interventi terapeutici-riabilitativi per attenuare i difetti della vista.

Per questo, l’Università di Torino sta svolgendo uno studio sulla cecità corticale, in modo da capire le necessità e quali potrebbero essere i percorsi di miglioramento personale.

Se sei un familiare o assisti una persona con disturbi della vista, compila il questionario per parlare delle tue esigenze