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“Cattive badanti”come ridurre i rischi e non averne paura

“Cattive badanti”come ridurre i rischi e non averne paura

Hai sentito, ultimamente, parlare di episodi di “cattive badanti” che prestavano assistenza ad anziani a domicilio e sei spaventato all’idea di affidare un tuo genitore alle cure di una badante non adeguata?

Problematiche legate alla scelta di “cattive badanti”

La decisione di assumere una persona che si occupi dei nostri cari è già complicata di per sé.

Un errore, che spesso viene commesso, è quello di non affidarsi a professionisti nell’assistenza degli anziani  esponendo in tal modo i nostri cari e la loro dimora ad un possibile pericolo.

Di seguito, analizziamo quali sono i principali rischi di una scelta sbagliata.

“Cattive badanti” Violenza sugli anziani

Considerando i fatti di cronaca, il numero di casi di violenza sugli anziani è crescente.

Ad esempio, a Milano, nel mese di novembre dello scorso anno, una badante ha picchiato ed imbavagliato due ultraottantenni per il semplice motivo che disturbavano il suo riposo.

In aggiunta a questo, sempre nel 2018 a Cassano Magnago, in provincia di Varese, un’addetta all’assistenza anziani a domicilio si è resa responsabile di continue vessazioni ai danni di una povera signora di 87 anni.

Questi sono solamente due casi di violenza tra i numerosi che sono avvenuti in questi ultimi anni nel nostro Paese.

“Cattive badanti” furti nelle abitazioni

Un ulteriore problema, sempre più ricorrente, riguarda i furti nelle abitazioni commessi dalle badanti.

Ad esempio, nel 2016 è stata fermata una banda che, con la complicità di assistenti familiari e colf, rapinava ville in giro per l’Italia.

Oppure, nel 2015, in modo analogo, in Toscana, delle badanti nel reperivano informazioni utili a una banda di malviventi.

Per non parlare di un articolo comparso sul Giornale riporta come, ad essere oggetto di furto da parte di addetti all’assistenza anziani a domicilio, siano, soprattutto, beni alimentari ed abbigliamento.

Esorcizzare la paura delle “cattive badanti”

Prima, abbiamo presentato alcuni casi negativi di assistenza anziani a domicilio perché i fatti di cronaca ci narrano come questo sia un problema non di poco conto.

Però, esistono anche casi positivi di badanti che si occupano con professione e con dedizione dei propri assistiti; queste sono delle vere e proprie risorse per le famiglie.

In ogni modo, dobbiamo, quindi, avere sempre paura delle persone a cui affidare i nostri genitori?

Per rispondere a questa domanda, citeremo, a titolo di esempio, una situazione reale in cui la badante si è rivelata una vera e propria risorsa per la famiglia.

La storia di Veronika

Veronika ha 37 anni, è ucraina, è sposata da 15 anni e ha un figlio di 14 anni.

Al fine di aiutare la sua famiglia da diversi anni si trova, da sola, in Italia per prestare servizio come badante.

“Veronika è una vera benedizione per la mia famiglia. È ben inserita e dedica ai miei genitori tutta l’attenzione necessaria, oltre a ricoprirli di affetto sincero. Per noi figli è un aiuto insostituibile, prezioso e vitale.”

Sig. Claudio, figlio di due anziani

Per questa ragione è proprio a storie come questa che dovremmo ispirarci; saper scegliere e valorizzare le competenze di chi le possiede ha una duplice valenza di aiuto, verso i nostri anziani e verso chi, come Veronika, lavora onestamente per una vita dignitosa.

La badante nei media

Quasi amici

Chi di voi non conosce o non ha mai sentito parlare di Driss, protagonista assieme a Philippe di Quasi amici, uno dei film di maggior successo della storia del cinema francese? Questo film racconta la storia vera di un giovane ragazzo algerino che, dopo parecchie difficoltà iniziali, riesce ad instaurare un rapporto speciale con un ricco nobile francese, costretto su una sedia a rotelle. Driss, il giovane badante, è riuscito ad uscire da quel circolo di illegalità che, con buona probabilità, lo avrebbe condotto in prigione; ancor più importante Philippe, invece, ha ripreso a vivere grazie alle cure del ragazzo algerino.

Jane Eyre
  • JProtagonista del romanzo ottocentesco di Charlotte Brönte altro non è che una governante, che potremmo similmente paragonare all’assistente familiare dei giorni nostri. Il compito di Jane, infatti, è quello di educare ed accudire la bambina della famiglia Rochester, ma in realtà quel che farà sarà molto più di questo. Con il suo carattere deciso riuscirà a far riemergere dalla tristezza il Signore della tenuta, il quale comprenderà che non c’è nulla di degradante nel farsi aiutare.

Importanza della scelta

In altre parole, abbiamo visto come la paura della badante sia, in buona sostanza, infondata e non giustificabile. Tuttavia, è necessario tenere a mente che la ricerca di un buon assistente familiare non è facile.

1) Comprendere che vi è una distinzione tra badante qualificata e non

Ogni professione richiede alcune competenze specifiche per essere svolta con efficacia.

2) Affidare la scelta a chi lo fa per professione

Tuttavia, non è facile riconoscere una persona competente. Molto spesso si corre il rischio di non avere gli strumenti necessari per stabilire quanto una persona sia qualificata per il lavoro di assistente familiare. Per questo motivo è preferibile lasciare che questa attività sia svolta da chi lo fa per professione, per fare in modo che il rischio di scegliere una persona non idonea sia ridotto ai minimi termini.

badacare.com con il logo

La soluzione Badacare

Badacare è una rete di personale addetto all’assistenza anziani a domicilio con esperienza nel settore. La missione è quella di fornire alle famiglie la possibilità di scegliere una persona qualificata a cui affidare la cura dei propri cari.

Il Care Manager

Il Care Manager è una persona in possesso di una laurea in Servizi Sociali e ed iscritto all’albo degli assistenti sociali. Il suo compito è quello di occuparsi della selezione del personale addetto all’assistenza anziani a domicilio.

Questa selezione prevede due fasi differenti che sono propedeutiche all’inserimento nella rete di badanti qualificate. Vediamo brevemente quali sono.

1) Colloquio

Il colloquio serve per stabilire quali siano le personalità ritenute idonee alla missione di Badacare. In questa fase verranno valutate le competenze e le capacità dei candidati per svolgere il compito di badanti.

2) Verificare le referenze

In seguito ad un colloquio positivo, il compito del Care Manager sarà quello di contattare le famiglie per cui le candidate hanno lavorato in precedenza e verificare le referenze con una serie di domande specifiche. Questa fase, molto delicata, richiede una professionalità specifica che, spesso, le famiglie non hanno. Per questo motivo è indispensabile affidarsi a dei professionisti.

Enrico Baglione

 

4 Comments

  1. […] Furti e violenze tra le mura domestiche sono tra i principali reati che vedono coinvolte le persone a cui affidiamo i nostri cari. […]

  2. […] altrimenti, si corre il rischio di generalizzare e di fare la fine dei casi di incuranza che, sempre più spesso, fanno scalpore quando si parla di badanti. […]

  3. […] Leggi anche “Cattive badanti” come ridurre i rischi e non averne paura. […]

  4. […] Leggi anche “Cattive badanti” come ridurre i rischi e non averne paura. […]

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