Legge 104 e accompagnamento: come richiederla e requisiti necessari
Legge 104 e accompagnamento: due argomenti dietro il quale si cela una grande confusione. Spesso, infatti, i soggetti ai quali è stato riconosciuto un handicap o una disabilità grave sono convinti di avere di diritto anche l’indennità di accompagnamento.
In realtà, però, non è sempre così. La visita per la 104 e quella per l’accompagnamento, difatti, sono due procedure completamente differenti e non è raro che alcune volte, sebbene a una persona venga riconosciuta un’invalidità grave, questa non possa godere dell’indennità di accompagnamento.
Per evitare di rimanere delusi, vediamo ora di fare chiarezza e cercare di capire quali sono le regole e i requisiti per richiedere l’accompagnamento qualora si abbia già diritto alla 104.
Come richiedere 104 e accompagnamento?
La procedura per richiedere la 104 e accompagnamento è univoca e si articola nei seguenti step:
- il primo passo da compiere è quello di contattare il proprio medico curante e farsi visitare. A seguito della visita, il dottore rilascerà al paziente un certificato nel quale vengono descritte sia l’entità che il numero delle invalidità riscontrate nel paziente e se quest’ultimo può essere considerato o meno un soggetto autosufficiente. Assieme al certificato, il paziente riceve anche un codice ed esso andrà inserito nella domanda di accertamento sanitario.
- La mossa successiva è l’invio della domanda di accertamento sanitario all’INPS tramite il servizio “Invalidità Civile” – Procedure per l’accertamento del requisito sanitario
- Eseguiti tali passaggi, al soggetto non resterà che aspettare l’invio da parte dell’INPS del verbale di invalidità civile tramite raccomandata A\R o PEC. Una volta ricevuto il verbale che attesta l’invalidità del 100%, l’individuo deve presentare il modulo AP70 utilizzando il servizio “Invalidità civile – Invio dati socio-economici e reddituali per la concessione delle prestazioni economiche”.
Una volta ottenuto il certificato medico introduttivo e il codice allegato, la domanda per ricevere l’assegno di accompagnamento si presenta all’INPS per via telematica e ciò può essere fatto sia attraverso il servizio dedicato sia tramite enti di patronato o associazioni di categoria dei disabili.
Come si ottiene l’assegno di accompagnamento?
L’assegno di accompagnamento secondo la legge italiana non può essere ottenuto solo attraverso il riconoscimento di una grave disabilità, ma servono altri requisiti. Nello specifico:
- La persona che richiede fa ricorso alla legge di accompagno deve essere stata riconosciuta totalmente inabile (100%) per minorazioni fisiche o psichiche;
- Chi richiede l’assegno deve essere un individuo impossibilitato a deambulare autonomamente o incapace di compiere gli atti quotidiani della vita senza un’assistenza continua;
- L’assegno di accompagnamento può essere rilasciato solo a cittadini italiani o stranieri comunitari iscritti all’anagrafe del comune di residenza o cittadini extracomunitari in possesso di permesso di soggiorno di almeno un anno.
La persona che richiede il sostentamento deve avere residenza stabile e abituale sul territorio italiano.
Che grado di invalidità per ottenere la 104?
Il punteggio necessario per avere diritto alla legge 104 è il riconoscimento di una percentuale di invalidità superiore al 33,33%. Tuttavia, sebbene tale requisito sia necessario, esso non è comunque sufficiente.
Per godere dei diritti e delle agevolazioni di questa normativa, infatti, bisogna sia avere un handicap riconosciuto, sia sostenere e superare la visita dell’ INPS per il riconoscimento dello status di invalido.
Quanto ammonta l’indennità di accompagnamento nel 2022?
Dal 1 gennaio 2022, lo Stato Italiano ha previsto un importante rialzo per quanto riguarda le quote di cui possono godere i cittadini disabili. Tale cambiamento riguarda sia l’indennità di accompagnamento che la legge 104.
Riguardo al primo, se nel 2021 le persone gravemente invalide percepivano una pensione media di 512,34€ al mese, dal nuovo anno questa quota subirà un incremento del 1,7% e i beneficiari arriveranno a guadagnare 16,60€ in più ogni mese.
Il nuovo importo dell’assegno di accompagnamento nel 2022, quindi, ammonterà a una quota complessiva di 528,94€ al mese. Questa somma ha un duplice scopo: da un lato, essa serve per aiutare il disabile a coprire le spese per le medicine e gli attrezzi necessari al suo sostentamento. Dall’altro i soldi ricevuti dallo stato possono rappresentare un piccolo contributo per le famiglie che cercano aiuto da parte di un assistente.
Molto spesso, infatti, le persone che ricevono un assegno di accompagnamento sono piuttosto difficili da gestire in autonomia e i familiari che lavorano possono esigere un aiuto per riuscire ad affrontare una situazione di questo tipo. Un metodo per trovare assistenza in maniera facile e veloce è quello di fare richiesta di un badante su Badacare.
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Chi prende i soldi dell’accompagnamento?
Ma a chi spetta la riscossione della quota e dei vantaggi derivanti dall’indennità di accompagnamento e dalla 104?
In generale, colui che gode dei benefici della 104 e del denaro dell’accompagnamento è unicamente il disabile. Tuttavia, questa persona è libera di decidere se versare la somma che gli spetta al familiare che lo assiste.
In ogni caso, i benefici e il guadagno derivante dall’accompagnamento e dalla 104 devono avere come finalità ultima l’aiuto al disabile. E come aiutare una cara persona invalida se non con la giusta assistenza? Con il servizio Badante di Badacare questo è possibile. La nostra azienda, infatti, mette a disposizione dei suoi clienti solo personale competente e formato con la garanzia che il tuo caro riceverà sempre le cure adeguate.
Che differenza c’è tra accompagnamento e 104?
Come accennavamo all’inizio, legge 104 e accompagnamento non sono la stessa cosa e non è detto che chi gode dei diritti della prima possa ricevere anche la quota di accompagnamento.
Per avere diritto alla legge 104 con accompagnamento, infatti, l’invalidità al 100% non basta, ma bisogna essere anche totalmente non autosufficienti. Questo significa non riuscire a deambulare autonomamente o eseguire gesti di vita quotidiana senza assistenza continua.
Tale situazione è molto rara nelle persone di giovane età ed è per questo che spesso quando sentiamo parlare di persone che godono sia della legge 104 che dell’accompagnamento , si ha a che fare con gente anziana. Scopri di più sull’accompagnamento anziani.
Chi prende l’accompagnamento può lavorare?
Per concludere l’argomento, vediamo ora di esaminare una questione che genere spesso molti dubbi. Chi prende l’assegno di accompagnamento può lavorare? La risposta è si.
Secondo quanto riportato dal sito dell’INPS, infatti, tale assegno non ha alcun tipo di incompatibilità con le attività lavorative.
Tuttavia, la persona invalida che intendesse lavorare non può scegliere in autonomia il luogo di lavoro, ma il collocamento deve necessariamente avvenire tramite iscrizione alle liste speciali per il collocamento mirato del centro dell’impiego.