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Caregiver

Caregiver familiare: requisiti, tutele e leggi

Caregiver familiare: requisiti, tutele e leggi

Con il termine caregiver (cioè assistente familiare) si indica un familiare che svolge mansioni di assistenza e cura a titolo gratuito e in modo continuato nei confronti di un parente non autosufficiente.

Non è necessario che il caregiver sia un convivente del malato, quello che definisce questa figura è la disponibilità h24 che il caregiver ricopre nella vita della persona affetta da patologie gravemente invalidanti.

Le mansioni del caregiver sono diverse, perché diversa è l’assistenza richiesta a seconda del tipo di malattia, le più comuni sono:

  • Assistenza diretta (lavare, vestire, cucinare, occuparsi delle mansioni domestiche, ecc…);
  • Assistenza indiretta (occuparsi del disbrigo di documenti e pratiche amministrative);
  • Sorveglianza attiva (nei casi in cui si vengano a creare situazioni di pericolo per l’assistito o per gli altri);
  • Sorveglianza passiva (nel caso in cui si debbano informare gli operatori sociosanitari di cosa succede nelle ore in cui essi non sono presenti).

Vediamo adesso nel dettaglio il ruolo del caregiver, i requisiti, i bonus e le tutele previdenziali previste per questa figura.

Caregiver: Significato e come fare domanda

Il caregiver è colui che si prende cura, assistendo e supportando un proprio familiare, nel delicato momento della malattia.

significato caregiver

La legge (DDL 1461) definisce il caregiver familiare come “persona che assiste e si prende cura del coniuge, dell’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto ai sensi della legge 20 maggio 2016, n. 76, di un familiare o di un affine entro il secondo grado, ovvero, nei soli casi indicati dall’articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o sia titolare di indennità di accompagnamento ai sensi della legge 11 febbraio 1980, n. 18”.

L’INSTAT ha stimato che in Italia i caregivers sono almeno 8,5 milioni. Si tratta principalmente di donne di cui:

  • il 25,1 % dedica più di 20 ore a settimana alla cura del familiare;
  • il 19,8% almeno 10 ore a settimana.
  • il 53,4% meno di 10 ore a settimana.

Nonostante il ruolo fondamentale che i caregivers ricoprono all’interno della nostro Paese, andando a colmare un vuoto assistenziale del settore pubblico, ad oggi non esiste nessuna domanda per ottenere un riconoscimento del lavoro di assistenza a carico di un familiare autosufficiente.

A livello locale, alcune regioni (come l’Emilia Romagna) hanno riconosciuto legalmente la figura del caregiver assegnando agli assistenti familiari bonus e tutele.

Tuttavia per quanto riguarda l’assetto legislativo globale, nonostante le numerose proposte di legge che andremo ad approfondire nel dettaglio, gli assistenti familiari non sono attualmente coperti da nessun tipo di tutela previdenziale.

Caregiver:  requisiti, leggi, bonus e tutele

Le uniche tutele legali attualmente riconosciute ai caregivers sono quelle contenute nella legge 104. Si tratta del godimento di permessi di lavoro per l’assistenza a un familiare non autosufficiente.

In questo caso sarà necessario rivolgersi innanzitutto all’INPS per il riconoscimento della grave disabilità dell’assistito e, solo in seguito, presentare la domanda al proprio datore di lavoro per ottenere i permessi di congedo.

Legge 104: congedi per caregivers

I requisiti necessari per essere riconosciuto come caregiver, contenuti nella legge 104, devono rientrare in una di queste specifiche:

  • essere convivente;
  • familiare convivente;
  • prestare assistenza continuativa (in forma gratuita o a contratto).

Legge caregiver 2018/2019

Per quanto riguarda i bonus caregiver, attualmente il testo di legge che fa riferimento agli assistenti familiari è la legge di bilancio 2018 (Dicembre, n.205).

All’art. 1, comma 254, troviamo l’istituzione del Fondo per il sostegno e del ruolo di cura e assistenza del caregiver familiare, con uno stanziamento di 20milioni di euro per ciascuno degli anni 2018, 2029, 2020, poi portato a 25 dalla legge di bilancio 2019.

I requisiti per accedere al bonus caregiver 2018/2019 sono:

  • essere figlio, coniuge o parente entro il terzo grado convivente con un familiare non autosufficiente di almeno 80 anni di età;
  • avere un reddito ISEE inferiore ai 25.000 euro.

Caregiver familiare DDL 2019: requisiti

Nell’ultima legislatura è stato presentato in Senato il disegno di legge 1461 che introduce alcuni elementi, come la nomina, i contributi figurativi e le agevolazioni previste per i caregivers.

Tale DDL non è ancora diventato legge, ma prevede alcuni requisiti per essere riconosciuto come caregiver familiare, in particolare:

  • l’attività deve essere svolta a titolo gratuito e continuato;
  • il riconoscimento di caregiver può essere assegnato a un solo familiare dell’assistito;
  • l’assistito deve essere riconosciuto come portatore di handicap grave (ai sensi della legge 104792 art. 3 comma 3);
  • L’assistente familiare deve essere nominato dall’assistito.

Caregiver: pensioni e tutele previdenziali

Nel sopracitato DDL 1461 (ancora fermo in Senato) è prevista la possibilità per il caregiver familiare non lavoratore di maturare fino a 3 anni di contributi figurativi, equiparabili a quelli del lavoro domestico.

Tuttavia, tale proposta escluderebbe nuovamente questa figura da un riconoscimento professionale, inquadrandolo come volontario. La proposta del CONFAD (Coordinamento Nazionale delle famiglie con disabilità) è quella di equiparare i contributi pensionistici dei caregivers a quelli previsti per gli Oss (Operatore Socio Sanitario) e di riconoscerli per tutto il periodo di assistenza, senza la limitazione dei tre anni.

Attualmente purtroppo non esiste alcun tipo di tutela previdenziale per gli assistenti familiari non lavoratori. Tuttavia, per i lavoratori che si trovino a dover diventare caregiver è prevista la possibilità di richiedere l’anticipo pensionistico (APE sociale 2020). A condizione che:

  • Siano residenti in Italia
  • Abbiano almeno 63 anni di età
  • Abbiano maturato 30 anni di contributi.

In conclusione appare evidente l’urgenza di una legge che tuteli i diritti e il riconoscimento dei caregiver come figure professionali dall’impagabile funzione sociale.

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Stefano Pepe | Fondatore di Badacare