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Badanti referenziate: come si verificano le referenze

Badanti referenziate: come si verificano le referenze

In qualsiasi lavoro le referenze sono importantissime e offrono al lavoratore una possibilità di trovare lavoro di 7 volte superiore rispetto a lavoratori che ne sono sprovvisti.

Invece, per il datore di lavoro, le referenze rappresentano uno strumento per abbattere l’incertezza rispetto all’idoneità del collaboratore da assumere.

Però, è bene tenere presente che non tutte le referenze sono uguali e, per tale ragione, è bene saper distinguere una referenza autentica da una fasulla.

Lo stesso concetto si applica anche alle badanti referenziate. Infatti, le referenze rappresentano l’occasione per le famiglie di poter assumere un collaboratore competente, empatico e affidabile.

In cosa consistono le referenze?

Secondo il dizionario, per referenza si intende l’informazione relativa alle capacità professionali e alle qualità morali di una persona, rilasciata da chi ha avuto in passato rapporti con essa.

Per i badanti disporre di referenze significa principalmente aver dimostrato di essere competenti nelle attività pratiche e di possedere delle attitudini caratteriali in linea con il ruolo di assistente familiare.

Tra le mansioni che la badante deve aver saputo svolgere in passato rientrano quelle relative alle faccende domestiche, alla cura fisica della persona fragile (come l’igiene personale) e alla compagnia della persona.

Quindi, le referenze per essere valide, non devono considerare unicamente un aspetto dell’assistenza domiciliare, ma occorre che siano precise e dettagliate rispetto a tutti gli aspetti riguardanti l’assistenza alla persona.

Come richiedere le referenze alla badante?

Noi di Badacare consigliamo di richiedere le referenze sin da subito.

Infatti, svolgere un colloquio di lavoro è un’attività dispendiosa in termini di tempo, e svolgere un colloquio di lavoro ad una badante che poi dichiari di non possedere le referenze, rappresenta una totale perdita di tempo.

Chiedendo in anticipo le referenze, si può massimizzare il proprio tempo, invitando al colloquio di persona solo quelle badanti referenziate in modo positivo e attendibile.

Spesso, le badanti dispongono di referenze scritte con delle lettere redatte da precedenti datori di lavoro.

Sicuramente, questo tipo di referenze sono le più veritiere in quanto il datore di lavoro firma la lettera garantendo la veridicità del contenuto.

Mentre, l’altra forma di referenza sono i numeri di telefono di precedenti datori di lavoro che le badanti forniscono alla famiglia interessata alle sue competenze.

Tuttavia, che le referenze siano scritte o dei numeri di telefono, spetta alla famiglia verificarle personalmente, senza fidarsi incondizionatamente.

Quindi, occorre alzare la cornetta del telefono e chiamare le referenze delle badanti referenziate.

Quali domande fare al referente?

Una volta in contatto con il referente, occorre sfruttare appieno la situazione, ponendo domande corrette e in grado di evincere le qualità del badante da reclutare.

Sebbene non esista una formula magica, alcune tipologie di domande sono senz’altro migliori di altre, e queste sono le domande aperte.

Infatti, se domande chiuse portano il referente a rispondere con dei semplici si o no, le domande aperte consentono al referente di motivare le risposte dettagliandole.

Inoltre, con domande aperte si dispone di più elementi per analizzare le risposte. Ad esempio, se queste sono confuse e improvvisate allora è legittimo nutrire dei dubbi sulla veridicità delle referenze.

Al contrario, se le risposte sono precise e organizzate con delle spiegazioni oggettive, allora sono molte le probabilità di una referenza veritiera.

Alcuni esempi di domande aperte sono:

  • Come la badante svolgeva le faccende domestiche?
  • Quale metodo utilizzava la badante per l’igiene personale dell’anziano?
  • Che comportamento aveva la badante con l’anziano e la famiglia?

In sintesi, dalle risposte del referente di queste domande aperte, è possibile avere un quadro del profilo del badante che si andrà a colloquiare.

Badanti referenziati: quali sono i limiti delle referenze?

Le referenze sono senz’altro utili, ma non offrono un giudizio completo rispetto all’idoneità della badante.

Il perché è semplice: non tutti i casi di assistenza domiciliare sono uguali.

Ad esempio, una badante che ha assistito una persona autosufficiente in modo idoneo, potrebbe non esserlo nell’assistere una persona non autosufficiente con gravi patologie.

Inoltre, in linea di massima, occorre attribuire un valore del 30-50% rispetto all’importanza delle referenze nel processo di selezione della badante, poiché l’altro 70% si gioca tutto durante il colloquio di selezione.

Infatti, il colloquio permette di toccare con mano le reali competenze della badante con domande dirette e precise e, soprattutto, durante l’intervista il datore di lavoro potrà comprendere circa la compatibilità caratteriale con la badante (questione di feeling).