Malattie negli anziani: come affrontarle insieme, con il giusto supporto
Le malattie degli anziani non arrivano mai da sole. Dietro ogni diagnosi ci sono paure, responsabilità, sensi di colpa e una domanda che non ti lascia in pace: come posso prendermi cura di chi amo, quando la vita quotidiana già mi travolge?
Secondo uno studio condotto da Badacare su 565 famiglie italiane, l’84% degli over 80 convive con una o più patologie croniche.
Dietro questa percentuale ci sono migliaia di persone che ogni giorno si trovano a gestire situazioni complesse: un genitore che non è più autonomo, un nonno che vive da solo e ha bisogno di controllo costante, una zia che da sempre è stata un punto di riferimento e ora ha bisogno di aiuto.
Figlia, figlio, nipote, parente o persona vicina che tu sia, capire cosa stai affrontando e come organizzarti non ti farà sentire meno solo.
Le malattie degli anziani toccano corpo e mente
Con l’avanzare dell’età, alcune condizioni diventano più frequenti. Conoscerle aiuta a capire cosa aspettarsi e come organizzarsi.
Patologie neurocognitive
Sono le più diffuse tra gli over 80, rappresentando oltre il 42% delle diagnosi principali.
- Demenza: colpisce circa il 30% degli anziani sopra gli 80 anni. Le dimenticanze diventano sempre più frequenti, c’è disorientamento anche in luoghi conosciuti da anni. La persona cara inizia ad aver bisogno di supervisione costante, non può più restare sola.
Per chi assiste: significa riorganizzare completamente la giornata, trovare qualcuno sempre presente, accettare che quella persona non tornerà come prima. - Alzheimer: riguarda il 12% del campione. Il declino cognitivo è progressivo: cambiano comportamenti, si perdono ricordi preziosi, scompare pian piano la persona che si è sempre conosciuta. Servono competenze specifiche per gestire agitazione, confusione, momenti difficili.
Per chi assiste: è emotivamente devastante vedere qualcuno che ami non riconoscerti più. Serve forza, pazienza infinita, e supporto concreto per non crollare. - Depressione cronica: spesso ignorata o confusa con “normale tristezza della vecchiaia”. Toglie la voglia di alzarsi, di mangiare, di prendersi cura di sé. Non è solo umore basso: è una patologia che peggiora anche la gestione delle malattie fisiche. Per chi assiste: vedere una persona cara arrendersi alla vita è straziante. Servono stimoli costanti, compagnia, e qualcuno che sappia quando è il momento di chiedere aiuto medico.
Patologie cardiovascolari e metaboliche
Malattie cardiovascolari interessano il 20% degli over 80: insufficienza cardiaca, aritmie, ipertensione. Richiedono terapie precise, controlli frequenti, capacità di riconoscere sintomi d’allarme.
Per chi assiste: ogni affanno, ogni dolore al petto fa scattare il panico. Servono farmaci agli orari giusti, dieta controllata, qualcuno che sappia quando chiamare il medico.
Il diabete è estremamente diffuso tra gli anziani e porta complicanze che toccano vista, circolazione, capacità di camminare. La gestione quotidiana di glicemia, dieta specifica e terapie diventa un impegno costante.
Per chi assiste: significa controllare cosa mangia, gestire insulina o farmaci, monitorare i valori. Un’ipoglicemia o un picco glicemico possono essere pericolosi.
Trombosi e insufficienza venosa richiedono attenzione continua, terapie anticoagulanti da gestire con precisione, limitano fortemente la mobilità.
Per chi assiste: bisogna stare attenti a tagli e ferite, organizzare spostamenti, aiutare nei movimenti per evitare complicazioni.
Patologie osteoarticolari
Artrite e artrosi rendono dolorosi anche i gesti più semplici: alzarsi dalla sedia, vestirsi, camminare per casa. Il dolore cronico cambia l’umore, rende nervosi, isola.
Per chi assiste: serve aiuto fisico quotidiano, pazienza quando il dolore li rende irritabili, capacità di supportare senza far sentire la persona un peso.
L’osteoporosi rende le ossa fragili come vetro: una caduta, anche banale, può significare frattura del femore e mesi di immobilità. O peggio, perdita definitiva dell’autonomia.
Per chi assiste: la paura costante è che cada. Serve rendere la casa sicura, accompagnare negli spostamenti, essere sempre vigili.
Apparato respiratorio
Bronchite cronica, enfisema, BPCO: il respiro diventa faticoso, serve ossigeno, cure continue. Ogni raffreddore può trasformarsi in una crisi respiratoria grave che richiede ricovero immediato.
Per chi assiste: significa gestire bombole d’ossigeno, aerosol, terapie respiratorie, e vivere nel terrore che un semplice colpo d’aria si trasformi in qualcosa di serio.
Tumori e altri disturbi frequenti
Nella terza età aumentano i tumori a prostata, colon, vescica e reni. Le terapie sono pesanti, gli effetti collaterali difficili da gestire.
Anche la vista peggiora: cataratta, glaucoma, degenerazione maculare senile rendono difficile leggere, riconoscere volti, muoversi in sicurezza in casa.
Per chi assiste: una persona anziana che non vede bene è a rischio cadute costante, ha bisogno di accompagnamento, perde indipendenza in tutto.
Quando le malattie degli anziani entrano in casa e il peso emotivo sulle famiglie
Le patologie degli anziani non sono solo diagnosi mediche, sono soprattutto notti passate a controllare che tutto vada bene, telefonate durante il lavoro per sapere se ha preso le medicine. Sono il senso di colpa per non riuscire a fare abbastanza, mai.
La perdita di autonomia è dignità che si sgretola
Tua madre, che è sempre stata forte e indipendente, ora ha bisogno di aiuto per lavarsi. Tuo padre, che guidava ovunque, non può più uscire da solo.
Per loro, ogni piccola rinuncia è una ferita all’orgoglio. Si sentono di peso, inutili. A volte diventano irritabili o si chiudono nel silenzio.
E tu, che vorresti solo aiutarli, ti trovi a non sapere come fare, come parlarne senza ferirli ancora di più.
Il carico dei caregiver: quando l’amore non basta
Gestire le malattie degli anziani significa diventare infermiere, psicologo, amministratore, compagno di vita. È organizzare visite mediche, ricordare orari dei farmaci, preparare pasti specifici, assistere nell’igiene personale, garantire sicurezza in casa.
È anche rinunciare a uscite con amici, a weekend fuori, a momenti per sé. È il confronto con fratelli che non capiscono o che spariscono. È la stanchezza fisica e quella mentale, che nessuno vede ma che pesa come un macigno.
Molti caregiver familiari vivono in uno stato di allerta costante: il telefono che squilla nel cuore della notte fa sempre paura. E c’è sempre quella domanda che non se ne va: “E se succede qualcosa mentre non ci sono?”
Le paure che nessuno dice ad alta voce
Ci sono paure che accompagnano ogni famiglia che affronta le patologie degli anziani:
- La paura che peggiori all’improvviso
- La paura di non accorgersi in tempo di un cambiamento
- La paura di doverlo portare in una struttura
- La paura di non essere un buon figlio, una brava figlia
- La paura di non farcela più
Queste paure sono normali, e non vanno affrontate da soli.
Prevenire è possibile
Anche se non possiamo evitare l’invecchiamento, possiamo fare molto per rallentarlo e viverlo meglio.
Alimentazione equilibrata, povera di grassi e zuccheri. Movimento regolare, anche solo passeggiate. Ridurre fumo e alcol.
Tenere la mente attiva è fondamentale: leggere, conversare, fare giochi cognitivi, coltivare interessi. Una mente allenata invecchia più lentamente.
Controlli medici regolari permettono di intercettare problemi prima che diventino gravi: analisi del sangue, visite cardiologiche, controlli oculistici.
E poi c’è qualcosa di altrettanto importante: non lasciare che l’anziano si isoli. Uscire di casa, incontrare persone, mantenere routine è una forma di prevenzione psicologica essenziale.
Quando serve aiuto per le patologie degli anziani
Arriva un momento in cui l’amore e la buona volontà non bastano più. Le malattie degli anziani richiedono competenza, presenza costante, energie che una famiglia spesso non ha.
Non è un fallimento chiedere aiuto. È un atto di responsabilità e di amore.
Perché la scelta della badante fa la differenza
Non tutte le assistenti familiari sono uguali, serve esperienza, pazienza, capacità di gestire momenti difficili senza perdere la calma.
Badacare dispone di un network di oltre 20.000 assistenti familiari, accuratamente selezionati e referenziati. Questo permette di trovare il profilo giusto per ogni situazione.
Significa che tuo padre può restare a casa sua, nei suoi spazi, con le sue abitudini, che tua madre ha accanto qualcuno che la rispetta, la ascolta, la fa sentire ancora una persona e non solo una malattia.
Significa che tu puoi tornare a essere figlia e figlio, che puoi dormire sapendo che c’è qualcuno che veglia, che puoi andare al lavoro senza quell’ansia costante.
Significa preservare dignità, autonomia e qualità della vita, per chi ami e per te.
