Detrazioni spese badante 2026: guida utile per le famiglie
Molte famiglie non sanno di avere diritto ad agevolazioni fiscali per le spese di badanti o rinunciano perché pensano che i requisiti siano troppo rigidi.
In realtà, la normativa è più accessibile di quanto sembri: puoi detrarre le spese anche se non sei tu l’intestatario del contratto, e la deduzione dei contributi spetta a tutti i datori di lavoro domestico, senza eccezioni.
Questa guida ti spiega con chiarezza quali documenti presentare e conservare, quali limiti rispettare e come compilare correttamente il 730 per ottenere il massimo risparmio fiscale possibile.
Detrazione del 19% per l’assistenza a persone non autosufficienti
La detrazione è l’agevolazione più conosciuta e riguarda le spese sostenute per assumere una badante che assiste una persona non autosufficiente.
A quanto ammonta la detrazione?
La normativa conferma che è possibile detrarre dall’IRPEF il 19% delle spese sostenute su un massimo di 2.100 € all’anno.
Il risparmio effettivo può arrivare fino a 399 €.
La detrazione è “per contribuente”: non aumenta se più persone contribuiscono economicamente all’assistenza.
Significa che, anche se più familiari partecipano alle spese, l’importo massimo detraibile non aumenta. Ognuno potrà detrarre solo la quota che ha effettivamente pagato, e comunque mai oltre i 2.100 euro.
Un esempio pratico
Due fratelli, Anna e Giulio, si dividono le spese della badante che assiste la madre non autosufficiente.
- Spesa totale annua per la badante: 4.000 €
- Anna paga: 2.000 €
- Marco paga: 2.000 €
Come si calcola la detrazione?
- Anna può detrarre il 19% dei suoi 2.000 € → ottiene 380 €.
- Marco può detrarre il 19% dei suoi 2.000 € → ottiene 380 €.
Il tetto dei 2.100 € è riferito al singolo contribuente, quindi, anche se le spese complessive della famiglia sono più alte, la detrazione massima resta comunque 19% di 2.100 € per ciascuno, pari a 399 €.
Chi può richiedere la detrazione per la badante
Molte famiglie ci scrivono perché temono di non avere i requisiti o perché il contratto è formalmente intestato a un familiare diverso da chi sostiene la spesa. La norma è più inclusiva di quanto sembri.
La detrazione può essere richiesta da:
- chi sostiene le spese, anche se non è il datore di lavoro
- i familiari indicati nell’art. 433 c.c., se contribuiscono all’assistenza:
coniuge, figli, genitori, fratelli, sorelle, generi, nuore, suoceri, ascendenti e discendenti prossimi
Non è necessario che la persona assistita sia fiscalmente a carico, ma devono essere rispettati tutti i requisiti richiesti dalla legge.
Requisito del reddito
Il contribuente che richiede la detrazione deve avere un reddito complessivo inferiore a 40.000 €.
Il requisito più importante: la non autosufficienza
Per accedere alla detrazione, l’assistito deve essere non autosufficiente.
La definizione è stabilita dalla circolare n. 2/E dell’Agenzia delle Entrate (3 gennaio 2005).
È considerata non autosufficiente la persona che non riesce a svolgere almeno una delle seguenti attività:
- nutrirsi, assumere alimenti
- deambulare
- curare l’igiene personale
- vestirsi
- espletare le funzioni fisiologiche
È inoltre necessaria una sorveglianza continua.
Serve una certificazione medica
Per dimostrare la non autosufficienza occorre una documentazione rilasciata da un medico:
- certificato del medico di base
- verbale di invalidità
- accertamento per accompagnamento
Non è necessario allegarlo alla dichiarazione dei redditi, ma va conservato in caso di controlli futuri.
Quali spese si possono detrarre
La detrazione riguarda:
- stipendio della badante
- eventuali indennità
- spese sostenute per l’assistenza quotidiana
Non possono invece essere detratti:
- i contributi previdenziali (perché non rientrano nella detrazione, ma nella deduzione)
- le spese pagate in contanti senza tracciabilità
- i costi non legati all’attività di assistenza
Documenti da conservare nel 2026
Per richiedere la detrazione è importante conservare:
- contratto di lavoro
- ricevute di pagamento o bonifici
- certificazione medica di non autosufficienza
- eventuali documenti che attestano il rapporto familiare con l’assistito
- tutte le buste paga firmate
Sono gli stessi documenti che un CAF o un commercialista chiederà per elaborare correttamente il modello 730
Deduzione dei contributi dei lavoratori domestici
Accanto alla detrazione esiste un’altra agevolazione: la deduzione dei contributi previdenziali.
A differenza della detrazione, la deduzione è rivolta a tutti i datori di lavoro domestico, indipendentemente dal livello del contratto o dalla condizione dell’assistito.
Quanto si può dedurre
Sono deducibili i contributi versati all’INPS fino a un massimo di 1.549,37 € all’anno solo per la quota a carico del datore di lavoro.
Questa somma si sottrae dal reddito imponibile prima del calcolo delle tasse, riducendo l’IRPEF finale in modo proporzionale.
Quando spetta
La deduzione spetta quando:
- il rapporto di lavoro è regolarmente attivo
- i contributi sono stati pagati dal datore di lavoro
- i versamenti rientrano nell’anno di riferimento del 730
Non è richiesto il requisito della non autosufficienza.
Documenti da conservare
- ricevute di pagamento INPS
- estratto contributivo scaricabile dal cassetto previdenziale INPS
- contratto e buste paga
L’importo deducibile dovrà essere inserito nel Rigo E23 del modello 730.
Novità 2026 su contributi e retribuzioni
Ecco alcune modifiche che è utile conoscere.
1. Aggiornamento delle fasce contributive
L’INPS ha adeguato le fasce di contribuzione all’indice ISTAT: questo comporta un lieve aumento dei contributi orari rispetto al 2024.
2. Aumento delle retribuzioni minime
Anche le retribuzioni minime per colf e badanti sono state rivalutate in base all’andamento dei prezzi.
3. Contratti a tempo determinato
Resta invariato il contributo addizionale dell’1,4% a carico del datore di lavoro.
4. Esenzione over 80
L’esonero contributivo introdotto nel 2024 per i datori di lavoro con più di 80 anni non è stato rinnovato.
Una situazione molto comune
Rosa assiste la madre, una donna di 86 anni non autosufficiente.
Il contratto della badante è intestato a Rosa, ma le spese vengono divise con la sorella: ognuna contribuisce sia allo stipendio sia ai contributi, pagando la propria parte in modo tracciabile.
In un caso come questo:
- Detrazione del 19% (stipendio)
Sia Rosa sia la sorella possono detrarre la quota che hanno effettivamente pagato, purché rispettino il limite di reddito previsto dalla legge.
La detrazione non dipende da chi è intestatario del contratto, ma da chi sostiene la spesa. - Deduzione dei contributi INPS
Solo chi ha materialmente effettuato il pagamento dei contributi all’INPS può dedurre la propria quota.
Non conta l’intestazione del contratto, ma il nominativo che risulta nei pagamenti (bollettino, PagoPA, ricevute INPS).
Spesso l’assistenza è un impegno condiviso tra più familiari e la normativa permette a ciascuno di accedere ai benefici fiscali, a condizione che le spese siano documentate e tracciabili.
Vale la pena fissare un passaggio che crea spesso confusione, soprattutto quando più familiari condividono le spese:
- Detrazione stipendio badante (19%) → riguarda chi sostiene la spesa, anche se non è intestatario del contratto.
- Deduzione contributi → riguarda chi ha effettuato il pagamento dei contributi all’INPS.
Sono due agevolazioni diverse, con logiche diverse.
Sapere questa distinzione aiuta le famiglie a evitare errori nella dichiarazione dei redditi e a ottenere il beneficio corretto in base al tipo di spesa sostenuta.
Come compilare correttamente il modello 730
Un CAF o un commercialista verificherà:
- requisiti reddituali
- contratti e ricevute
- certificazione di non autosufficienza
- pagamenti tracciabili
- estratto contributivo
- eventuali altre agevolazioni legate all’assistenza
Il consiglio è conservare tutto per almeno 5 anni, come richiesto per i controlli fiscali.
Un sostegno concreto per chi si prende cura
Le agevolazioni fiscali dedicate ai datori di lavoro domestico sono un aiuto prezioso. Per molte famiglie rappresentano la possibilità di garantire un’assistenza continuativa e dignitosa senza essere sopraffatte dai costi.
Sapere con chiarezza come funzionano detrazioni e deduzioni significa affrontare con più serenità un percorso che spesso è emotivamente, oltre che economicamente, impegnativo.
In Badacare crediamo che una buona informazione sia una forma di cura: conoscere i propri diritti è un passo importante per costruire un’assistenza fatta di sicurezza, fiducia e trasparenza
