Assistenza domiciliare integrata (ADI), cos’è e come funziona
Quando una persona anziana o fragile ha bisogno di cure continuative ma desidera restare nella propria casa, l’assistenza domiciliare integrata (ADI) è la risposta del servizio pubblico.
Si tratta di un vero progetto di cura coordinato, gratuito, che unisce interventi sanitari e supporto quotidiano, eppure molte famiglie non sanno che esiste, o come si attiva.
Che cos’è l’assistenza domiciliare integrata (ADI)
L’ADI – Assistenza Domiciliare Integrata è un servizio del Servizio Sanitario Nazionale rivolto a persone non autosufficienti, malati cronici o pazienti dimessi da strutture ospedaliere che necessitano di continuità terapeutica.
Si parla di “integrata” perché coinvolge più professionisti e più ambiti di cura: sanitario, infermieristico, riabilitativo e sociale.
Questo significa che l’ADI non si limita a fornire cure mediche, ma costruisce un vero e proprio progetto assistenziale personalizzato, in cui il medico di base, l’ASL e gli operatori domiciliari lavorano insieme per rispondere ai bisogni della persona in modo coordinato.
Le prestazioni più comuni includono:
- medicazioni e cure infermieristiche;
- fisioterapia e riabilitazione a domicilio;
- assistenza socio-sanitaria (aiuto nella mobilità, igiene personale, somministrazione pasti);
- monitoraggio clinico periodico;
- supporto psicologico e sostegno alla famiglia.
A cosa serve il servizio ADI e chi può beneficiarne
Il servizio di assistenza domiciliare integrata serve a garantire la continuità delle cure quando non è necessario il ricovero ospedaliero ma la persona non è in grado di provvedere da sola ai propri bisogni.
È rivolto a:
- anziani non autosufficienti o con gravi difficoltà motorie;
- persone con disabilità fisiche o cognitive;
- pazienti affetti da patologie croniche (come Alzheimer, Parkinson, scompenso cardiaco);
- malati oncologici in fase avanzata o terminale;
- persone dimesse dall’ospedale che devono proseguire la riabilitazione a casa.
L’ADI per anziani è una delle forme più diffuse, perché con l’ADI è possibile ricevere cure e controlli regolari nel proprio ambiente familiare, riducendo il rischio di isolamento e di nuove ospedalizzazioni.
In molti casi, l’assistenza domiciliare integrata si affianca al lavoro di una badante, creando una rete di supporto completa e coordinata.
Qual è la differenza tra assistenza domiciliare e assistenza domiciliare integrata
Spesso si tende a confondere i due servizi, ma ADI e assistenza domiciliare (SAD) non sono la stessa cosa.
- Il SAD (Servizio di Assistenza Domiciliare) è gestito dai Comuni e riguarda principalmente il sostegno sociale, cioè aiuto per la pulizia personale, la casa, la spesa o la preparazione dei pasti.
- L’ADI, invece, è un servizio sanitario integrato e comprende interventi medici, infermieristici e riabilitativi coordinati dal Servizio Sanitario Nazionale.
In pratica, l’assistenza domiciliare integrata combina la cura sanitaria con il supporto sociale, offrendo un percorso completo e continuativo. È una forma di assistenza più strutturata, che prevede una presa in carico ufficiale del paziente e un piano terapeutico personalizzato.
Come si attiva l’assistenza domiciliare integrata
Uno dei dubbi più frequenti è: come si attiva l’assistenza domiciliare integrata?
Il processo è semplice, ma deve seguire alcuni passaggi precisi.
- Richiesta del medico di base
L’attivazione parte sempre dal medico di famiglia (o dal medico ospedaliero in caso di dimissione). È lui a valutare le condizioni cliniche del paziente e a compilare la scheda di segnalazione ADI, con la descrizione dei bisogni e delle cure necessarie. - Valutazione dell’équipe territoriale
Dopo la segnalazione, l’ASL di competenza effettua una valutazione multidimensionale attraverso un’équipe composta da medico, infermiere e assistente sociale.
Questa fase serve a definire un piano di assistenza individuale (PAI), che stabilisce frequenza, durata e tipo di prestazioni. - Erogazione del servizio ADI
Una volta approvato il progetto, inizia l’assistenza vera e propria. Gli operatori ADI si recano a domicilio secondo il calendario stabilito, garantendo cure sanitarie e supporto quotidiano.
Tutte le prestazioni sono registrate e monitorate dal coordinatore del servizio per assicurare continuità e qualità.
In molte regioni è anche possibile attivare la richiesta online tramite il portale della propria ATS o ASL, oppure rivolgendosi agli sportelli territoriali per l’assistenza domiciliare.
Chi attiva l’assistenza domiciliare integrata e chi la gestisce
Chi attiva l’ADI: il medico di base o il medico ospedaliero, su richiesta del paziente o dei familiari, in alcuni casi anche l’assistente sociale.
Chi gestisce il servizio: l’ASL territoriale, che coordina gli operatori coinvolti (infermieri, OSS, fisioterapisti, assistenti sociali).
Chi eroga le prestazioni: possono essere operatori pubblici, cooperative convenzionate o enti accreditati che collaborano con il servizio sanitario.
Il coordinamento tra le diverse figure è ciò che rende “integrato” il servizio, ogni professionista contribuisce con le proprie competenze, evitando sovrapposizioni e garantendo continuità.
Quanto costa l’assistenza domiciliare integrata
Un altro punto importante riguarda i costi dell’assistenza domiciliare integrata.
Trattandosi di un servizio sanitario pubblico, l’ADI è gratuita per i pazienti che ne hanno diritto, in base alla valutazione medica e ai requisiti stabiliti dalla regione di residenza.
Non sono previsti costi diretti per le prestazioni sanitarie e infermieristiche. Tuttavia, se vengono richiesti interventi aggiuntivi non previsti nel piano assistenziale (come più ore di assistenza o supporto domestico), questi restano a carico della famiglia.
In questi casi, molte famiglie scelgono di integrare l’ADI con un servizio di badante privata, affidandosi a piattaforme come Badacare, che permette di selezionare assistenti qualificati in modo sicuro e trasparente.
Quanto dura il servizio ADI
La durata del servizio ADI varia in base alla condizione clinica della persona assistita e agli obiettivi terapeutici stabiliti.
Può essere:
- temporanea, per esempio dopo un intervento chirurgico o una riabilitazione post-ospedaliera;
- oppure continuativa, nel caso di malattie croniche o disabilità permanenti.
Il piano di assistenza viene periodicamente rivalutato dall’équipe sanitaria, che può prorogarlo, modificarlo o concluderlo in base ai progressi del paziente.
Quali professionisti fanno parte del servizio ADI
L’assistenza domiciliare integrata coinvolge diverse figure professionali che lavorano in sinergia.
- Medico di base, che coordina e monitora il percorso clinico.
- Infermieri professionali, che si occupano di medicazioni, terapie e monitoraggio parametri.
- Operatori socio-sanitari (OSS), che garantiscono l’igiene personale e il supporto quotidiano.
- Fisioterapisti, per programmi di riabilitazione o mantenimento motorio.
- Assistenti sociali, che valutano i bisogni economici e familiari, coordinando eventuali aiuti comunali.
- Psicologi o educatori, nei casi che richiedono sostegno emotivo o relazionale.
Questa rete di competenze è ciò che consente di unire cura e relazione, due dimensioni fondamentali per il benessere di chi vive la fragilità.
ADI e Legge 104: un sostegno aggiuntivo per le famiglie
Chi assiste un familiare con disabilità riconosciuta ai sensi della Legge 104/92 può beneficiare anche del servizio ADI.
In questo caso, l’assistenza domiciliare integrata si affianca ai benefici già previsti dalla legge (permessi lavorativi, agevolazioni fiscali, contributi per caregiver), offrendo un supporto clinico e organizzativo prezioso.
Per richiederla è sufficiente che il medico curante compili la domanda ADI indicando la condizione del paziente e la necessità di cure domiciliari.
L’attivazione avviene poi attraverso la ASL o ATS di riferimento, che verifica i requisiti e pianifica l’intervento.
I vantaggi dell’assistenza domiciliare integrata
L’ADI è una cura centrata sulla persona, che unisce competenza medica, continuità e calore umano.
Tra i principali vantaggi:
- possibilità di ricevere cure professionali restando nella propria casa;
- coordinamento costante tra medici, infermieri e assistenti;
- riduzione dei ricoveri e dei tempi di degenza ospedaliera;
- sollievo per la famiglia, che può contare su un supporto strutturato;
- maggiore qualità della vita per l’assistito, che mantiene la propria autonomia.
Per molti nuclei familiari, l’ADI rappresenta un equilibrio tra sicurezza sanitaria e benessere emotivo.
Quando l’ADI non basta integrare il servizio con una badante
L’assistenza domiciliare integrata è una risorsa preziosa, ma non copre tutte le ore della giornata. Gli operatori ADI intervengono per le prestazioni sanitarie previste dal piano assistenziale, ma non garantiscono presenza continua.
Per questo molte famiglie scelgono di affiancare una badante, che assicuri compagnia, aiuto pratico e quella continuità quotidiana che il servizio pubblico da solo non può offrire.
L’ideale è costruire una rete di supporto completa: l’ADI per la parte sanitaria, una badante qualificata per l’assistenza quotidiana, la famiglia per il calore e la vicinanza.
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